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La fine della Maggior Tutela slitta al 2020. Ma cosa cambierà davvero con il Mercato Libero?

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Con l’approvazione del Decreto “Milleproroghe” n. 91/2018, il Parlamento italiano ha ufficialmente rinviato di un ulteriore anno la fine del Servizio di Maggior Tutela per l’energia elettrica ed il gas: il passaggio definitivo al mercato libero slitta al 1° luglio 2020.

AGGIORNAMENTO:  ulteriore slittamento al 1° gennaio 2022.

Ma cosa prevede esattamente la fine del mercato di Maggior Tutela? Scopriamolo insieme.

Liberalizzazione del mercato dell’energia e Maggior Tutela

Con le liberalizzazioni dei mercati dell’energia stabilite dall’Unione europea ed implementate a partire dal 1999 con il decreto Bersani (Dl. N. 79 del 16 marzo 1999), l’Italia è impegnata in una graduale liberalizzazione delle attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica e gas. Dal 2007 ogni operatore può decidere di entrare sul mercato in qualsiasi momento e gli utenti possono liberamente decidere a quale fornitore rivolgersi.

Tuttavia, i Clienti hanno potuto continuare a sottrarsi alle fluttuazioni del libero mercato e restare nel mercato regolato dall’Autorità dell’energia (oggi ARERA), con un regime tariffario prestabilito e con prezzi tutelati che variano trimestralmente. Tale mercato – detto appunto Servizio di Maggior Tutela – è rivolto a utenti domestici ed imprese con meno di 50 dipendenti ed un fatturato massimo di 10 milioni di € l’anno.

Nel mercato elettrico, il Servizio di Maggior Tutela è affidato generalmente al distributore locale: l’operatore principale, pertanto, è Enel (Servizio Elettrico Nazionale) che al 2013 copriva l’85,7% dell’intero mercato tutelato, seguito da Areti (Servizio Elettrico Roma), A2A, Iren ed Hera. Più flessibile il mercato del gas. Secondo le stime del 2015, oltre due terzi dei cittadini italiani (il 68% dei punti di prelievo) ha un contratto di fornitura in Maggior Tutela.

Cosa avverrà nel 2020: stime dei vantaggi del passaggio al mercato libero

Dal 1° luglio 2020 (salvo ulteriori proroghe), il Servizio di Maggior Tutela verrà completamente abolito, lasciando agli utenti piena libertà di scelta del fornitore e delle tariffe. L’obiettivo è quello favorire il libero mercato ed aumentare le chance di risparmio per i consumatori.

Secondo le analisi dell’Arera, il risparmio in bolletta calibrato su una famiglia con un contatore elettrico da 3 kW ed un consumo annuo di 3.300 kWh è stimato a 50-60 euro l’anno. I risparmi sono simili anche sul fronte del gas, basandosi su un consumo medio di 700 metri cubi l’anno.

Ancora più elevate le stime dell’AGCM (l’agenzia Antitrust) secondo cui già oggi scegliendo le offerte del mercato libero è possibile risparmiare almeno il 13% rispetto al regime di Maggior Tutela (dai 60 ai 100 euro l’anno, a seconda del tipo di contratto).

Molti consumatori, tuttavia, hanno ancora molti dubbi sul passaggio ed il recente rinvio, stando alle intenzioni del Governo, sarebbe finalizzato a preparare al meglio la transizione al mercato libero: “Non sussistono – ha affermato nei mesi scorsi il Sottosegretario allo Sviluppo economico con deleghe all’Energia, Davide Crippa – le necessarie garanzie di informazione per i consumatori, di mercato, di competitività e di trasparenza. Lavoreremo da subito con tutti i soggetti coinvolti come Arera, Agcm, operatori del settore e Consumatori al fine di raggiungere l’obiettivo fondamentale di garantire alla collettività un mercato energetico efficiente, sostenibile e trasparente”.

Quali sono i possibili scenari per i Consumatori?

Su come verrà gestito il passaggio, in effetti, c’è ancora molta confusione. Al momento si andrebbero profilando quattro ipotetici scenari:

  1. Il Cliente sceglie volontariamente un fornitore del mercato libero
    Questo scenario è certamente quello auspicato dall’Autorità, in cui il Consumatore accede liberamente ad un’offerta del mercato libero con lo stesso o con un nuovo fornitore (consulta le offerte casa di Luce e Gas Italia).
    In alternativa alle normali tariffe del fornitore, il Cliente può scegliere una PLACET, ovvero un’offerta (fissa o variabile) a condizioni contrattuali standardizzate predefinite dall’Autorità (vedi le offerte PLACET proposte da Luce e Gas Italia).
  1. Il Cliente sceglie di passare al Mercato di Tutela Simile (solo per l’energia elettrica)
    Può accadere (ed attualmente appare molto probabile) che il Cliente non sappia scegliere un’offerta del mercato libero. In tal caso, una soluzione transitoria per il settore elettrico (attiva già dal 1° gennaio 2017) è quella della Tutela Simile, un regime di libero mercato a condizioni contrattuali definite da Arera, economicamente affini al mercato tutelato. La Tutela Simile prevede contratti stipulabili sul web della durata di un anno e rinnovabili solo una volta. È previsto un bonus nella prima bolletta per chi rimane con lo stesso fornitore. Dopo il secondo anno, il Cliente può scegliere un’offerta del mercato libero oppure un’offerta PLACET (dello stesso o di un altro fornitore).
  1. Il Cliente non sceglie e passa automaticamente al Mercato di Salvaguardia (luce) e al Servizio di Fornitura di Ultima Istanza (gas)
    Quando un utente non decide a quale offerta aderire, resterebbe tecnicamente senza fornitore; ovviamente, non è ipotizzabile lasciarlo senza fornitura: l’ipotesi, per l’elettrico, è quella di farlo passare automaticamente al Mercato di Salvaguardia, un servizio (con sovrapprezzo rispetto alle normali tariffe) erogato da un fornitore scelto dall’Autorità tramite gara pubblica (attualmente sono Hera Comm ed Enel Energia, suddivisi per aree territoriali).
    Analogamente, per il gas, si passerebbe al Servizio di Fornitura di Ultima Istanza (FUI), attivato dal distributore territorialmente competente e gestito da un fornitore selezionato dall’Autorità (anche qui attualmente sono solo Hera Comm ed Enel Energia), con sovrapprezzo rispetto alle normali tariffe.
  1. Il Cliente non sceglie e rimane con l’operatore precedente con offerte PLACET (salvo asta)
    L’ultimo scenario (il più indefinito) è quello in cui il Cliente non sceglie un nuovo fornitore e rimane con il vecchio, accedendo automaticamente ad un’offerta PLACET.
    In tal caso, tuttavia, rischia di crearsi una posizione dominante dei fornitori che erogavano la Maggior Tutela rispetto alle altre società di vendita. Per evitare ciò, vi è una proposta di legge per fissare dei tetti decrescenti per il numero di Clienti ex tutelati: superata la quota del 40% del mercato, i fornitori devono mettere all’asta i contratti in eccesso, con procedure intermedie e finali aperte a tutti gli altri venditori. Sulla scelta dei contratti da mettere all’asta, sulle tempistiche e sulle modalità c’è ancora confusione. In ogni caso, è lasciato ai Clienti il diritto di sottrarsi, sia prima (rifiutando di accedere all’asta) che dopo (non aderendo all’offerta vincitrice). AGGIORNAMENTO: quest’ultimo scenario pare sia tramontato negli ultimi mesi.

 

Come detto, però, c’è ancora molta incertezza su tali scenari e la situazione appare tutt’altro che chiara. Per favorire un approccio completo delle informazioni, l’Antitrust ha pubblicato un Vademecum per accompagnare il Consumatore verso questa nuova fase e minimizzare i rischi di scelte sbagliate. Tramite il Portale Offerte dell’Acquirente Unico, inoltre, è possibile confrontare tutte le offerte disponibili sul mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas naturale.

AGGIORNAMENTO:  ulteriore slittamento al 1° gennaio 2022. Qui le dichiarazioni rese a fine novembre dal ministro Patuanelli sui motivi del rinvio. 

 

Consulta le offerte del mercato libero proposte da Luce e Gas Italia.