
Il periodo e le ore giornaliere in cui è possibile accendere l’impianto di riscaldamento non sono uguali in tutta Italia. Il territorio nazionale, infatti, è suddiviso in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere. Ciò permette di valutare quale sia il fabbisogno termico per ciascuna area, così da ottimizzare i consumi, le emissioni di CO2 nell’atmosfera e l’impatto economico dell’approvvigionamento energetico.
Come vengono calcolate le zone climatiche?
La definizione delle fasce viene fatta tramite i gradi-giorno (GG o gr-g). Essi corrispondono alla somma, in tutti i giorni dell’anno, della differenza (solo quella positiva) tra la temperatura dell’ambiente interno (fissata per convenzione a 20°C) e la temperatura media esterna giornaliera.
Ciò significa che più è elevato tale numero, più rigido sarà il clima in quel territorio. Tale indicatore è valutato da comune a comune.
Quali sono le zone climatiche?
Il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 ha introdotto, in base al calcolo dei gradi-giorno, sei zone climatiche sul territorio italiano:
Zona A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600;
Zona B: comuni con gradi-giorno tra 600 e 900;
Zona C: comuni con gradi-giorno tra 901 e 1400;
Zona D: comuni con gradi-giorno tra 1401 e 2100;
Zona E: comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000;
Zona F: comuni con gradi-giorno superiori a 3000.
La zona A quindi è quella con i climi più caldi (vi appartengono i comuni di Lampedusa e Porto Empedocle in Sicilia), mentre la zona F sono le aree più fredde (comuni delle Alpi e alcuni comuni dell’Appenino). Qui è possibile consultare l’elenco completo di tutti i Comuni italiani (fonte: Anaip).
Quali sono i periodi di accensione degli impianti per ciascuna zona?
Ecco qui di seguito la tabella riassuntiva dei periodi e degli orari di accensione consentiti:
Zona climatica | Periodo di accensione | Orario consentito |
A | 1° dicembre – 15 marzo | 6 ore giornaliere |
B | 1° dicembre – 31 marzo | 8 ore giornaliere |
C | 15 novembre – 31 marzo | 10 ore giornaliere |
D | 1° novembre – 15 aprile | 12 ore giornaliere |
E | 15 ottobre – 15 aprile | 14 ore giornaliere |
F | nessuna limitazione | nessuna limitazione |
AGGIORNAMENTO: queste le nuove date e i nuovi orari per l’inverno 2022-23.
Queste fasce sono vincolanti o ci possono essere delle eccezioni?
In caso di condizioni metereologiche particolarmente rigide, i sindaci dei singoli comuni possono consentire l’accensione degli impianti anche in periodi di tempo più ampi – seppur con dei limiti da rispettare.
L’accensione giornaliera dev’essere continuativa?
Non necessariamente: l’utilizzo giornaliero degli impianti di riscaldamento può essere suddiviso in due o tre sezioni orarie, purché comprese tra le ore 5:00 e le ore 23:00.
In caso di caldaia centralizzata a livello condominiale, tali orari vanno decisi dall’Assemblea dei condòmini.
Quale dev’essere la temperatura impostata?
La temperatura degli ambienti interni dev’essere impostata a 20°C (che è, come abbiamo visto, la temperatura di riferimento nel calcolo dei gradi-giorno). Vi è una tolleranza di 2°C, quindi fino a un massimo di 22°C.
AGGIORNAMENTO: leggi le misure adottate dal Governo per l’inverno 2022-23.
7 risposte
[…] Un’alternativa veloce per conoscerla può essere controllare su luceegasitalia.it. […]
[…] prevede sei fasce climatiche, dalla A alla F, in funziona del clima medio del comune. Quindi a prescindere dalla posizione […]
Non riesco a trovare la zona A contrassegnata con il colore rosso .
Salve Vitaliano, effettivamente la zona A è molto limitata: la trova a Porto Empedocle e nelle due isole di Linosa e Lampedusa.
Non sapevo che Pistoia (PT) fosse in Basilicata….sicuro che siete attendibili?
Grazie per la segnalazione: refuso corretto, era PZ 🙂
[…] rispetto a quanto previsto dalla normale regolamentazione su temperature e orari per le varie zone climatiche, si parla […]