Inizia a concretizzarsi il percorso verso la chiusura definitiva del servizio di Maggior Tutela per l’energia elettrica.
Dal 1° gennaio 2021, infatti, le piccole imprese che non hanno ancora scelto un fornitore del mercato libero passeranno ad un servizio transitorio, in vista delle aste pubbliche di redistribuzione che si dovrebbero tenere entro giugno. Ma andiamo per gradi.
Cosa si intende per “fine della Maggior Tutela”?
Il servizio di Maggior Tutela è il regime tariffario regolato dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e rivolto a utenti domestici ed imprese con meno di 50 dipendenti ed un fatturato massimo di 10 milioni di euro l’anno.
Nel mercato elettrico, il servizio di Maggior Tutela è affidato generalmente al distributore locale: l’operatore principale, pertanto, è Enel (Servizio Elettrico Nazionale) che al 2013 copriva l’85,7% dell’intero mercato tutelato, seguito da Areti (Servizio Elettrico Roma), A2A, Iren ed Hera. Più flessibile il mercato del gas, dove ci sono molti più operatori che forniscono il servizio a livello locale.
Secondo le stime del 2015, oltre due terzi dei cittadini italiani (il 68% dei punti di prelievo) aveva un contratto di fornitura in Maggior Tutela.
Con le liberalizzazioni dei mercati dell’energia stabilite dall’Unione europea ed implementate a partire dal 1999 con il decreto Bersani (Dl. N. 79 del 16 marzo 1999), l’Italia è impegnata in una graduale liberalizzazione della vendita di energia elettrica e gas, passando quindi ad offerte del mercato libero.
La deadline è stata spostata più volte per varie ragioni, ma adesso iniziano ad esserci i primi passi per quanto riguarda l’energia elettrica.
Cosa succederà dal 1° gennaio 2021?
Dal 2021, tutte le utenze elettriche di PMI che non hanno ancora un’offerta del mercato libero saranno riassegnate tramite un’asta pubblica tenuta da Acquirente Unico. In altre parole, tutte le piccole imprese rimaste nel mercato tutelato saranno passate “d’ufficio” ad un fornitore del mercato libero. Il regime tariffario sarà quello delle PLACET, ovvero offerte a condizioni prestabilite da ARERA.
In tal modo, si eviteranno monopoli, redistribuendo queste utenze ad esercenti selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali a livello di aree territoriali. Alla chiusura delle aste l’Autorità dovrà trasmettere al Mise ed alle commissioni parlamentari un rapporto sull’esito delle procedure. Le aste saranno ripetute ogni tre anni.
Tuttavia, prima ci sarà una fase intermedia fino al 30 giugno 2021 (che è la data ultima entro cui dovrebbe tenersi l’asta pubblica). In tale periodo di tempo, sarà ancora l’attuale società di vendita a garantire la fornitura a condizioni coincidenti con le offerte PLACET.
Quali utenze sono coinvolte in questa fase?
Interessate a questo primo step di liberalizzazioni sono – come spiegato dalla stessa ARERA – le imprese titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione che rispondano ad almeno una delle seguenti caratteristiche:
- siano piccole imprese, in accordo alla definizione comunitaria, cioè avere tra 10 e 50 dipendenti e un fatturato annuo tra i 2 ed i 10 milioni di euro;
- abbiano un contatore con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW.
Quali sono i tempi per le utenze domestiche e le microimprese?
Nulla di nuovo, al momento, per i clienti domestici e per le microimprese. Per loro, la data di fine della Maggior Tutela resta quella del 1° gennaio 2022, anche se da più fronti arriva la richiesta di un ulteriore rinvio.
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